Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva Estetica

MASTOPLASTICA ADDITIVA

Gen 8, 2015

MASTOPLASTICA ADDITIVA

La mastoplastica additiva, ovvero l’aumento del volume del seno, rimane uno degli interventi più richiesti dalle donne più o meno giovani. E’ molto importante però avere tutte le informazioni necessarie ed utili al fine di rivolgersi al chirurgo più competente e adatto al proprio caso.
Oggi si trovano in commercio protesi molto buone che vengono tollerate benissimo, ma purtroppo ci sono anche tanti materiali di bassa qualità che possono causare problemi e intolleranze a chi li riceve. Un buon chirurgo fa una selezione delle protesi migliori e più adatte ad ogni singolo caso; tengo a precisare che personalmente ho sempre evitato e quindi mai utilizzato protesi come quelle citate nei recenti scandali.
In un intervento così complesso che mira al raggiungimento della soddisfazione della paziente e ad alti livelli di estetica, è impensabile risparmiare sulla qualità della protesi da impiantare. Bisogna diffidare da coloro che propongono protesi con un costo inferiore ai 500 euro l’una più iva, che in ambito chirurgico attualmente è pari al 4%. Il costo varia anche in base al volume, che viene deciso dopo una visita accurata, in base a misure, prove e necessità della paziente. E’ importante essere a conoscenza anche del fatto che più la protesi è grande, più possono verificarsi problemi nel post operatorio come una cicatrice più visibile o l’impossibilità di nascondere il margine superiore e laterale della protesi (parliamo ovviamente di taglie abbondanti!).
È normale che una donna che per anni ha sofferto dell’avere un seno piccolo tenda a chiedere un aumento di volume sostanzioso, a volte esagerato; indubbiamente il chirurgo cercherà di soddisfare appieno le esigenze della paziente, ma starà anche al suo buonsenso il saper consigliare ed indirizzarla al meglio nella scelta. A parer mio anche da questo si vede la competenza e l’esperienza di un chirurgo.
La via di accesso per l’impianto della protesi può essere dal solco sotto mammario (la base del seno), dall’areola o dall’ascella.
Dal solco sotto mammario si può impiantare qualsiasi volume e si può inserire la protesi sia sotto la ghiandola mammaria quando ben rappresentata, che parzialmente sotto al muscolo gran pettorale. In quest’ultimo caso è più facile nascondere il polo superiore della protesi; la cicatrice dovrà essere molto curata in modo da renderla praticamente invisibile, la sua lunghezza mediamente è proporzionale al volume della protesi che quasi sempre è intorno ai 4 cm di lunghezza.
Per via trans-areolare si tende a mettere protesi più piccole, la cicatrice, se ben curata, sarà anche in questo caso praticamente invisibile.
Per via ascellare vengono inserite normalmente protesi di bassa qualità che vengono poi riempite una volta impiantate. Queste sono da me altamente sconsigliate perché pericolose per la paziente.
Spesso mi viene chiesto se dopo un impianto di protesi sia sempre possibile allattare; certo che si, la funzionalità delle ghiandole mammarie resta invariata.
Le buone case produttrici di protesi garantiscono l’impianto per dieci anni, anche se molte mie pazienti hanno le medesime protesi a distanza di più di 15-20 anni; dopo un accurato controllo abbiamo riscontrato l’integrità e il perfetto mantenimento della protesi evitando nuovi interventi.

Il mio consiglio quindi è quello di investire fin da subito in una buona protesi e in un buon chirurgo senza risparmiare sulla qualità ottenendo risultati infinitamente superiori e duraturi.

Prof. Alessandro Massei

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