Feb 17, 2016
Chirurgia contro le malformazioni
La chirurgia contro le malformazioni, la Fondazione Fosmel assiste i pazienti e le loro famiglie. La Fondazione Fosmel, che ha sede a Lucca e di cui Alessandro Massei è presidente e fondatore, è nata con l’obiettivo di studiare e correggere varie malformazioni di competenza della chirurgia plastica, come la labiopalatoschisi (labbro leporino), la malformazione dei genitali maschili o la malformazione della regione pettorale e mammaria (sindrome di Poland). La labiopalatoschisi è una malformazione che deve essere trattata e risolta nei primi mesi di vita per ovvi motivi psicologici e sociali, ma soprattutto perché solo la riparazione precoce permette una corretta alimentazione e fondazione. Questa malformazione, non rara, viene diagnosticata mediante ecografia, nei primi mesi intrauterini, trasformando spesso l’attesa della nascita in un incubo per i genitori. Il chirurgo è chiamato a dare un prezioso supporto psicologico spiegando dettagliatamente tutto il percorso chirurgico e non solo. Per una completa informazione è risultato prezioso anche l’apporto di genitori che hanno avuto figli con labiopalatoschisi. Spesso è molto più rassicurante un colloquio con genitori che hanno già affrontato e risolto il problema di tutte le spiegazioni tecniche che un chirurgo plastico, neonatologo o un altro specialista possono fornire. Per questo è operante in Italia un gruppo di genitori disponibile a sostenere, testimoniando la propria esperienza, chi si trova ad affrontare una analoga situazione. I genitori potranno così affrontare con serenità le varie tappe per la preparazione, anche perché il loro coinvolgimento è essenziale per avere un buon risultato finale. Per quanto riguarda la malformazione dei genitali esterni maschili (ipospasia) è abbastanza frequente ed è caratterizzata dall’incurvamento del pene di vari gradi che può portare anche all’impotenza. La sindrome di Poland, infine, è molto rara ed è caratterizzata principalmente dall’assenza del muscolo gran pettorale e dall’assenza della ghiandola mammaria. “Nonostante la sua estrema rarità – dice Alessandro Massei – in trenta anni ho potuto trattare e risolvere più di cento pazienti”. Il professor Alessandro Massei, dopo essere stato per più di 20 anni direttore del reparto di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, è stato consulente per la malformativa presso l’ospedale Meyer di Firenze. Ha al suo attivo oltre 18.000 interventi chirurgici sia di chirurgia plastica (patologia e malformazioni), sia di chirurgia estetica. Dopo aver lasciato il servizio pubblico, ha deciso di concentrare la sua attività a Lucca presso la Casa di Cura di Santa Zita, dove è stata creata una fondazione no profit che fornisse il supporto economico per poter offrire ai pazienti e in particolare ai più piccoli e alle loro famiglie un’assistenza completa. I genitori dei bimbi nati con la labiopalatoschisi, trovano qui tutte le cure professionali che devono seguire un paziente nato con questa patologia (chirurgo, anestesista, pediatra, logopedista, otorino, ortodontista, genetista, neuropsichiatra infantile). Inizialmente la fondazione ha acquistato lo strumentario, le attrezzature e il materiale specialistico indispensabile per i suoi obiettivi. Inoltre è stato possibile dare un supporto anche economico alle famiglie più disagiate. La fondazione, considerata la finalità, ha trovato sostenitori che hanno creduto in essa, aiutandola a nascere e a crescere, in particolare i soci fondatori e sostenitori, Alda Franchi ed Emi Stefani ed al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Alda Maria Paolichi Franchi è vedova di Costantino Franchi, il cui impegno intuizione ed esperienza rivolte alla tecnica bonsai nell’ambito della vivaistica, ha condotto l’azienda Franchi a divenire leader indiscussa nel settore. Riscuotendo interesse e rispetto fino in Giappone, dove nasce e si rafforza l’arte della coltivazione Bonsai. Emi Stefani, Cavaliere del Lavoro, è presidente del Gruppo “Sofidel”, uno dei leader mondiali nella produzione di carta tissue (carta per...
Apr 29, 2015
Premio miglior ricerca – Il Derma chiude le fistole del palato
La prestigiosa rivista statunitense “Plastic and Reconstructive Surgery” mi ha onorato con il “premio miglior ricerca” in riferimento al mio studio sull’utilizzo del Derma per la riparazione delle fistole del palato dopo l’intervento di Palatoschisi. Utilizzo da tempo il derma per rinforzare la parete addominale nelle addominoplastiche e per proteggere le protesi mammarie nella mastoplastica e la sua applicazione ha avuto sempre risultati perfetti. Nelle fistole del palato, invece, dove la possibilità di infezione è alta a causa della comunicazione con le fosse nasali, nessuno prima aveva mai utilizzato questo derma per timore dell’infezione ed esposizione di questo materiale. Considerando però che tutto lo scheletro della testa, incluso il palato, ha origine ecto-dermica cioè dal derma del feto, ho concluso che il derma fosse il materiale più idoneo per la ricostruzione dello scheletro del palato. In conseguenza di questo studio, che ha avuto straordinari risultati in ambito chirurgico, la rivista Plastic and Reconstructive Surgery ha deciso di pubblicare il mio lavoro reputandolo di grandissimo interesse scientifico e considerandolo un innovazione nell’ambito chirurgico. A questo link potete consultare l’intera ricerca e per qualsiasi informazione sull’intervento di labiopalatoschisi scrivetemi a info@alessandromassei.it o prenotate una visita compilando il form nell’area contatti. Prof. Alessandro...
Mar 5, 2015
RIGENERAZIONE TESSUTI
La rigenerazione dei tessuti in chirurgia plastica ed estetica mediante l’utilizzo di un particolare Derma è una novità in ambito chirurgico. Questo tipo di derma è un tessuto naturale liofilizzato in grado di promuovere la rigenerazione guidata dei tessuti. Il Derma è oggi il miglior prodotto presente sul mercato per la riparazione e la rigenerazione tessutale del seno utilizzato, in particolare, al fine di proteggere adeguatamente protesi mammarie che potrebbero esporsi. Questa membrana viene utilizzata anche nell’addominoplastica laddove la parete dell’addome potrebbe produrre dei cedimenti (ernie). Nell’ottobre 2014 ho presentato ufficialmente al Congresso SICPRE tenutosi a Bergamo, una tecnica che utilizzo ormai da due anni e che prevede l’applicazione di questo tessuto liofilizzato agli interventi chirurgici di labiopalatoschisi. Questa innovazione é stata da me introdotta in chirurgia e permette di raggiungere la perfezione nel risultato. Solo negli ultimi due anni, con il mio team, abbiamo riparato dieci palati in bambini affetti da palatoschisi che erano stati operati precedentemente altrove in maniera inadeguata e questo aveva fatto si che si creassero ampie fistole (canale) fra la cavità della bocca e la cavità nasale. In tutti i dieci casi la ricostruzione del palato é risultata PERFETTA, con immensa gioia delle famiglie e nostra per aver trovato una valida soluzione ad una problematica di difficile risoluzione. Il tessuto (derma) liofilizzato può essere usato anche in persone adulte con perforazione del palato e del setto nasale causate da danni chirurgici, dall’uso non corretto di alcuni farmaci e dall’uso di sostanze stupefacenti. Tra le sostanze stupefacenti che più causano la perforazione del setto nasale e del palato, troviamo la cocaina, che in qualità di vasocostrittore impedisce l’apporto del giusto quantitativo di sangue e la conseguente necrosi ischemica della cartilagine settale e dell’osso del palato con conseguente perforazione. In questi casi ho ottenuto ottimi risultati con l’aiuto del derma liofilizzato. Grazie al suo corretto utilizzo ho ottenuto OTTIMI RISULTATI, con perfetta guarigione IN TUTTI I...
Gen 8, 2015
MASTOPLASTICA ADDITIVA
La mastoplastica additiva, ovvero l’aumento del volume del seno, rimane uno degli interventi più richiesti dalle donne più o meno giovani. E’ molto importante però avere tutte le informazioni necessarie ed utili al fine di rivolgersi al chirurgo più competente e adatto al proprio caso. Oggi si trovano in commercio protesi molto buone che vengono tollerate benissimo, ma purtroppo ci sono anche tanti materiali di bassa qualità che possono causare problemi e intolleranze a chi li riceve. Un buon chirurgo fa una selezione delle protesi migliori e più adatte ad ogni singolo caso; tengo a precisare che personalmente ho sempre evitato e quindi mai utilizzato protesi come quelle citate nei recenti scandali. In un intervento così complesso che mira al raggiungimento della soddisfazione della paziente e ad alti livelli di estetica, è impensabile risparmiare sulla qualità della protesi da impiantare. Bisogna diffidare da coloro che propongono protesi con un costo inferiore ai 500 euro l’una più iva, che in ambito chirurgico attualmente è pari al 4%. Il costo varia anche in base al volume, che viene deciso dopo una visita accurata, in base a misure, prove e necessità della paziente. E’ importante essere a conoscenza anche del fatto che più la protesi è grande, più possono verificarsi problemi nel post operatorio come una cicatrice più visibile o l’impossibilità di nascondere il margine superiore e laterale della protesi (parliamo ovviamente di taglie abbondanti!). È normale che una donna che per anni ha sofferto dell’avere un seno piccolo tenda a chiedere un aumento di volume sostanzioso, a volte esagerato; indubbiamente il chirurgo cercherà di soddisfare appieno le esigenze della paziente, ma starà anche al suo buonsenso il saper consigliare ed indirizzarla al meglio nella scelta. A parer mio anche da questo si vede la competenza e l’esperienza di un chirurgo. La via di accesso per l’impianto della protesi può essere dal solco sotto mammario (la base del seno), dall’areola o dall’ascella. Dal solco sotto mammario si può impiantare qualsiasi volume e si può inserire la protesi sia sotto la ghiandola mammaria quando ben rappresentata, che parzialmente sotto al muscolo gran pettorale. In quest’ultimo caso è più facile nascondere il polo superiore della protesi; la cicatrice dovrà essere molto curata in modo da renderla praticamente invisibile, la sua lunghezza mediamente è proporzionale al volume della protesi che quasi sempre è intorno ai 4 cm di lunghezza. Per via trans-areolare si tende a mettere protesi più piccole, la cicatrice, se ben curata, sarà anche in questo caso praticamente invisibile. Per via ascellare vengono inserite normalmente protesi di bassa qualità che vengono poi riempite una volta impiantate. Queste sono da me altamente sconsigliate perché pericolose per la paziente. Spesso mi viene chiesto se dopo un impianto di protesi sia sempre possibile allattare; certo che si, la funzionalità delle ghiandole mammarie resta invariata. Le buone case produttrici di protesi garantiscono l’impianto per dieci anni, anche se molte mie pazienti hanno le medesime protesi a distanza di più di 15-20 anni; dopo un accurato controllo abbiamo riscontrato l’integrità e il perfetto mantenimento della protesi evitando nuovi interventi. Il mio consiglio quindi è quello di investire fin da subito in una buona protesi e in un buon chirurgo senza risparmiare sulla qualità ottenendo risultati infinitamente superiori e duraturi. Prof. Alessandro...
Gen 8, 2015
LA RINOPLASTICA
La rinoplastica, ovvero la modifica del naso, fa parte degli interventi oggi molto richiesti, per ottenere una forma del naso esteticamente più piacevole ed allineata con i lineamenti del viso. Non sentirsi a proprio agio a causa di imperfezioni al naso può causare talvolta dei malesseri psicologici o delle forti insicurezze; per questo motivo molte persone si rivolgono ad un chirurgo per ottenere delle migliorie e una volta effettuato l’intervento di rinoplastica ne giovano moltissimo a livello di autostima. I giovani sono particolarmente interessati a cambiare la forma del proprio naso, questo perché accade normalmente che un naso piccolo ed armonico tipico dell’infanzia, intorno ai 15 anni con lo sviluppo puberale, cambi rapidamente forma e dimensione. Proprio a causa dei cambiamenti nei lineamenti del viso durante l’età dello sviluppo, è opportuno non effettuare una rinoplastica prima dei 18 anni (come minimo) poiché può accadere che dopo l’intervento, il naso ancora in trasformazione, continui a crescere vanificando il risultato dell’intervento effettuato. Questo è particolarmente vero se è programmata una riduzione del “gibbo” (la gobbetta). Per molti anni, molte persone sono ricorse alla chirurgia estetica per ottenere un naso più piccolo, così detto “naso alla francese”, piccolo ed all’insù; questa moda però oggi è passata dato che questo tipo di naso non si adatta bene a tutti i volti. Un buon chirurgo effettua uno studio accurato del naso del paziente, lavorando su fotografie del soggetto tramite disegni, decidendo con lui la forma del futuro naso, studiato ricercando la massima armonia estetica con i lineamenti del viso. Questo tipo di intervento effettuato da un professionista serio non può costare meno di 5000 euro, perché per la sicurezza del paziente deve assolutamente essere effettuato in una sala operatoria idonea e sterile (non come spesso purtroppo accade in ambienti non sterili come ambulatori privati), alla presenza di un anestesista, anche quando l’intervento viene effettuato in anestesia locale. Quando viene effettuata una riduzione dello scheletro osseo del naso una notte di degenza è prudente e raccomandata. Diffidate quindi da chi promette un simile intervento “low cost “; a volte dietro c’è l’imprudenza che può compromettere il risultato estetico e la vostra salute. Prof. Alessandro...